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giovedì 8 gennaio 2015

In piedi allora!!



Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! 
Siete ancora li, insonnoliti dal torpore effimero delle comode braccia di Morfeo, invece di essere irretiti dall'austerità delle possenti braccia di Ares e premurosamente cullati dalla tenacia di Athena.
Ma purtroppo è pallidamente così, come cani sciolti che appariamo ai nostri padroni. Senza un fronte comune, rabbiosi si, ma comunque e sempre disuniti e paurosi di fronte alla battaglia. Così, però, sarà sempre e per sempre sancita la nostra sconfitta. Come uomini, come popolo.

Per una volta almeno, alziamoci dai nostri comodi giacigli, avviciniamoci con il capo chino (come siamo soliti fare..) ad uno specchio (se ancora in casa ne possediamo uno) e guardiamo l'immagine di noi riflessa.
Può essere questa l'immagine di un uomo o di una donna? Può essere questa l'immagine di noi che volevamo da piccoli quando giocavamo alla guerra o al dottore al parchetto? con un rametto che sognavamo essere il nostro fucile od il nostro stetoscopio?

Dove cazzo sono finiti quei sognatori?? dove sono finiti quei ragazzi che guardavano jeeg robot o goldrake, o quelle ragazze che sognavano di essere candy candy o lady Oscar?

Non vi ricordate più come eravamo? A quel tempo, non scappavamo dalla maestra o dalla mamma per qualche schiaffo ricevuto, non piangevamo se cadevamo dalla bicicletta per imparare a pedalare, ma restituivamo lo schiaffone o ci rialvazamo, controllando la bici, e su in sella perché dovevamo riuscirci, era nostro dovere. E poi, felici e contenti di noi stessi, correvamo dai genitori a raccontare le nostre imprese, i nostri giochi, i mondi che avevamo visitato stando solo nel cortile dei nostri condomini.

Ora.. correte dai vostri genitori!! Cazzo!! a raccontare che se anche siete caduti mille volte dalla bicicletta o se avete ricevuto qualche ceffone dai vostri amici non avete carpito un cazzo dalla vita!!
Andate dai vostri padri e dalle vostre madri a raccontar loro quanto molli e piagnucoloni siete diventati, quanto il culo siete riusciti a immergere nella bambagia o quanti occhiali ray ban avete comprato per coprirvi gli occhi di fronte a questa immondizia che chiamiamo società.
Andate, andate.. e provate, guardandoli nei loro occhi stanchi e vecchi ma pur sempre carichi d'amore, a chiedere a loro se non baratterebbero subito la loro vita per l'occasione di essere loro al vostro posto, per ricacciare nella gola dei padroni le loro bugie.
E guardate se quando lo diranno avranno un sussulto, quasi fossero ancora pronti a levarsi in piedi. Di nuovo pronti, di nuovo fieri e mai domi.

Imparate da loro cosa vuole dire resistere, resistere e resistere ancora. INSIEME. Come un fronte compatto, come uno scudo, retti sulla schiena, come massi di una montagna, come tronchi di una palizzata nella trincea. Mai e poi mai come noi, molli sui nostri divani che stanchi anche loro di noi, hanno ormai modificato il loro stato a forma dei nostri culi.

Ora. Sappiamo da dove siamo venuti. IMPARIAMO INSIEME DOVE DOBBIAMO ARRIVARE. AL DI LA DI UNA FRAGOROSA BATTAGLIA.

Insieme, dove l'uomo o la donna che vi starà accanto sarà vostro fratello o vostra sorella per il resto della vostra esistenza, sarà chi vi guarderà le spalle e chi vi aiuterà a rialzarvi ancora una volta, fino a quando non sarete stanchi talmente tanto da non riuscire a respirare. Ma insieme si può, Insieme si deve!!

Anche il suolo sul qualche ogni giorno lentamente ciondoliamo ci chiama, ci supplica di esser calpestato, ancora una volta, con onore da un popolo fiero e unito, ci invoca quotidianamente di doverlo attraversare con tutta la determinazione di cui siamo capaci, senza freni, senza timori, senza presunte paure da lagnanti isteriche. Perchè ciò che vogliamo oggi è ciò che avremo domani e ciò che ci aspettiamo oggi sarà ciò che ci torturerà domani.

Le lacrime che versiamo oggi per un futuro ingiusto, per una sorte avversa, sarà, domani, il nostro rimpianto per non aver affrontato, quando potevamo, la nostra battaglia. Sarà il peso più grande che dovremo portare per non avere cambiato il futuro per i nostri figli. Ma ormai sarà tardi anche per un ultimo sussulto.

In piedi allora!! Sciacquatevi la faccia, vestitevi, e correte in strada con nuovo ardore, per scoprirvi uomini e donne come i vostri genitori vi volevano, per scoprirvi come voi da piccoli vi sognavate. Per pretendere ciò che vi spetta, perché un giorno non capiti mai di smettere di dover temere l'arroganza di uomini malvagi perché ancor più pericolosa sarà divenuta, l'indifferenza degli uomini buoni.

Non farti governare...Credi in te stesso


martedì 6 gennaio 2015

Se il popolo vuole il popolo ottiene!!



Oggi, l'Epifania. Che tutte le feste si porta via.. e con se i giorni di auguri, strette di mano, baci e abbracci. Saluti affettuosi ai parenti che da tempo non si vedono più, complimenti per i figli, i bei voti all'università, ma intanto, fuori dalla porta di casa la nostra Italia brucia.
Scoperta, come una prostituta in un letto ancora profumato di sesso, ma cupa in volto perché sa che troverà solo denaro a farle compagnia quando ve ne sarete andati. Arida, come la cenere di un fuoco che dopo essere stato spento non mostra più, attraverso il pallido grigiore delle proprie essenze, la condizione della propria vita precedente.

L'Italia brucia, sotto i colpi martellanti di una politica leggera e quanto mai arraffazona, che venera il dio denaro, come un devoto sull'altare dei propri idoli.
L'italia brucia, senza che ce ne accorgiamo, perché l'idea di uno stato democratico nato e costruito per la tutela e la gestione delle risorse dei propri cittadini all'interno dei propri confini, è ormai un ricordo labile, bello si, ma etereo come i fumi delle discariche nelle nostre città.
L'Italia brucia e noi come straniti osservatori, o come spettatori increduli a teatro, aspettiamo, fingiamo smorfie, abbozziamo un applauso, ma sempre da lontano.

Vedo quotidianamente una risorsa inesauribile inondare i social network tutto il santo giorno. Con frasi, vignette, post, video che alimentano il fuoco della indignazione contro questo stato ladrone. Ma sono ancora solo risorse.

Cosa pensa il popolo che lo stato di fatto delle cose possa essere cambiato da un tweet od un post, o da una condivisione? Pensate che i nostri padroni siano intimoriti dalle nostre prese di posizioni davanti ad uno schermo? Pensate che i nostri padroni possano essere intimoriti dalle piazze riempite per acclamare un comico, di grande cultura, intelligenza ed esterno dal richiamo dello show businnes, ma pur sempre un comico? 

Un popolo diviso ed incazzato resta sempre un popolo incazzato, ma la sua divisione non spaventa. Infatti i nostri politici vanno ancora in vacanza con arei dai costi vertiginosi a carico del nostro stato, a carico nostro, tanto chi se ne frega.. per qualche post o alcuni vaffanculo..

Ma quando un popolo è unito il terrore prende il sopravvento. Le case non sembrano più dei fortini inespugnabili e le scorte personali non più protezioni amorevoli. La UE nel 2006 ha costituito per precauzione una forza speciale, una vera polizia militare anti-crisi, ricca di 2500 uomini pronti a tutto, tanto che questa forza speciale, Eurogendfor, non potrà subire alcun processo per i danni che dovesse causare a cose e persone. Nessun giudice potrà fermare questa super polizia. 

Oggi, la UE è in allarme per un presunto timore di rivoluzione. Non dall'Italia naturalmente (cosa pensavate di aver fatto paura?), i nostri politici sono sereni, tranquilli al sole di Curmayeur, ma dalla Georgia, dall' Ucraina, dalla Moldavia, dove i popoli sono più uniti, incazzati e pericolosi di noi, dove i politici guardano il popolo dal vivo, in faccia, con rispetto e paura e non da dietro uno schermo di un pc.

Il padroni non hanno rispetto del proprio popolo in italia, perché sanno che è lo schiavo che da loro il piedistallo su cui ogni maledetto giorno si erigono. Perché il popolo, oggi, è così e sottomesso ascolta, si arrabbia, bestemmia pure ma, poi si inchina sotto le frustate del padrone. E allora, per questa strada, lo schiavo rimarrà schiavo ed il padrone rimarrà padrone nei secoli dei secoli amen.

Fino a quando? Fino a Q U A N D O? Non siamo stufi dei essere presi in giro, derubati delle proprie case, macchine, del proprio cibo, delle proprie vite?
Non siamo ancora abbastanza dilaniati per costruire il nostro rispetto di fronte a pochi despoti corrotti?

Oggi è il giorno dell'Epifania, che ogni festa porta via. Io dico che oggi è un giorno nuovo e di rivalsa e che questo sia il giorno 1. Il giorno dell'Epifania dove ogni ladrone sia portato via.

Siamo milioni e dobbiamo pretendere rispetto, cambiare le nostre vedute, modificare i nostri destini con il semplice gesto di una mano. In culo al potere.

Basta con i likes, i + 1, le condivisioni, i commenti al fulmicotone, è l'ora di imbracciare la poca dignità che ci è rimasta e marciare. Battendo i piedi sulla nostra terra per sentirla sotto di noi come nostra terra di conquista. Scalpitando al nostro passaggio, forte, con suono roboante e che ci sentano quando passeremo, che sentano il rumore dei nostri anfibi, che ci sentano arrivare da lontano, che sentano il frastuono dei nostri cori, che leggano la rabbia sui nostri volti.
Che sappiano che stiamo arrivando e marciando insieme come un fronte comune e che il nostro passaggio sarà terribile e fiero come un tuono che squarcia il cielo, devastante come una tempesta e carico di dignità.
Che tremino all'udire il nostro nome scandito nelle vie e nelle piazze dalle nostre voci, che desiderino tornare nelle loro case per tapparsi le orecchie e non ascoltare più le grida delle nostre proteste.
Che le strade siano nostro terreno di caccia, per le angherie dei potenti, per le usurpazioni di uno stato corrotto, per le orde di invasori della nostra terra. 
Che imparino una volta per tutte che un popolo non può rubare per mangiare, e mangiare per lentamente sopravvivere! Che un popolo non può essere l'ombra di se stesso messo sotto scacco dalle bramosie di potere di pochi oligarchi nella propria casa.

Che capiscano che questa è casa nostra! e che in casa del popolo si ascolta il popolo e che se il popolo vuole il popolo ottiene.

Non Farti governare...Credi in te stesso.

sabato 3 gennaio 2015

E' ora. E ora sia.



Il sorriso smagliante dei nostri padroni, che in una mano offrono un comodo giaciglio e nell'altra stringono una frusta di spini, non ci ammalierà più. Non sarà ancora una volta uno specchio opaco dietro alle quali ombre, i nostri padroni, si nasconderanno per riflettere in noi l'immagine della novità politica.

Laviamoci le tuniche sporche di falso buonismo inculcato fin dentro le nostre viscere, da questa società ormai corrotta e corruttibile, dalle false prese di posizione e dal denaro di questa politica immonda.

Apriamo gli occhi per guardare al di là delle nostre bollette che quotidianamente ci spengono il sorriso, delle cartelle esattoriali di Equitalia, delle tasse che inesorabilmente arrivano puntuali, dei servizi della nostra società che dovrebbero esserci ma non ci sono, per pascerci, una volta per tutte, nella verità della nostra pretesa come popolo sovrano.

Smettiamola di lagnarci come bambini all'asilo perché l'amichetto ci ha tirato i capelli o rubato il pennarello, è ora di crescere, di scacciare le nostre paure per un futuro più nero del presente che stiamo vivendo, è ora di uscire dalle tane nelle quali ci siamo nascosti per far finta di non sentire l'olezzo truce delle loro parole sempre composte, sempre pacate, sempre pronte a spargere acqua sul fuoco delle loro azioni.

E' ora di guardarci allo specchio, una volta per tutte, per contare le mille rughe sul nostro volto create dai turpi pensieri che questa società ci inculca a martellate nel nostro cervello, per chiederci se questa è la vita che vogliamo regalare a noi ed alle generazioni che verranno.
Ormai stanchi, vuoti, sempre cupi, chini sulle gambe per le sferzate accusate sulla nostra schiena, nella nostra terra. Sempre e comunque schiavi nella nostra casa, derisi e ancora una volta privi della nostra sovranità come popolo.

Molti personaggi sono saliti alla ribalta nell'ultimo decennio, ma solo fallimenti sulle loro strade, discese interminabili, chine invalicabili attraverso le loro scelte amministrative, che hanno oggi fatto crollare uno stato di grande storia e civiltà sociale.

Oggi le imprese politiche emerse negli ultimi anni ci hanno solo sgonfiato come palloncini al luna park e al contrario garantito lauti guadagni presenti e futuri per gli stessi dei della politica.

NESSUNO è stato in grado di dare una senso nuovo al nostro futuro, NESSUNO è stato in grado ad oggi di prendere in mano il nostro bisogno per risolverlo o per trasformarlo almeno in un diritto, parole, parole, solo parole.
NESSUNO è stato in grado nemmeno di creare occupazione, di risollevare le nostre aziende, di aumentare le pensioni dei nostri anziani, di migliorare l'accesso al nostro servizio sanitario, di frenare l'immigrazione clandestina, di assicurare case al nostro popolo, di aiutare chi versa in disabilità, di diminuire il carico delle imposte, di amare almeno i propri elettori.
NESSUNO ha portato al popolo ciò che era del popolo, La dignità. La Sovranità.

Siete pronti ad aspettare, aspettare e aspettare ancora..? fino a quando i nostri figli non avranno più un futuro in questo paese, fino a quando noi non saremo troppo stanchi, vecchi e tartassati da non avere più nemmeno il desiderio di rivalsa.
Siete disposti ad aspettare che il nostro stato si riduca a questo? quando poco tempo fa apprezzavamo il nostro vivere come uomini liberi.

E' ora di uscire dalle nostre case, dalle nostre prigioni, è ora di gridare, di raccogliere i nostri desideri e sbatterli sul muso dei nostri carnefici, è il momento di unirci insieme come un popolo coeso e incazzato per pretendere ciò che da anni aspettiamo e che nessuno ancora ci ha restituito. I padri fondatori della nostra costituzione sarebbero oggi qui a spronarci affinché fossimo in grado di riprenderci ciò che loro ci hanno donato e che per anni hanno difeso.

E' ora il nostro momento! lasciamo a casa le nostre futili speranze da bamboccioni disillusi, usciamo dalle nostre case a denti stretti per le strade per gridare il nostro dissenso. Nulla è ancora perduto.
Che questi padroni soccombano sotto i colpi della giustizia e che paghino la sofferenza che ci hanno inflitto, che capiscano che un popolo affamato è un popolo incazzato e che unito è il conto che dovranno pagare per le loro azioni.

E se il popolo non è ancora pronto per ribellarsi..che allora aspetti, sottomesso. Ma chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi..

Non farti governare...Credi in te stesso.

venerdì 2 gennaio 2015

Forza e Onore!!

 
                                                                           


2015. Ben arrivato. Ogni nuovo anno porta con se, desideri di rivalsa, nuovi obbiettivi, speranze e buoni propositi per il futuro. Quello che invece non si dice spesso è che, il nuovo anno porta con se anche gli strascichi ed i rancori del suo predecessore come una indesiderata eredità.

Questo in quanto, il sole dell'anno precedente nasce, più o meno, sempre nello stesso punto di quello del nuovo anno, e tra il vecchio ed il nuovo è passato solo 1 secondo di tempo. Il resto, tutto il resto, è rimasto tale.

Tutte quelle sensazioni che gonfiano i nostri nuovi e buoni propositi per l'anno che verrà, sono semplicemente dettati dal nostro desiderio di ricominciare una nuova avventura, come quando un calciatore cambia squadra, od un dipendente trova un nuovo posto di lavoro.
Il nostro desiderio cambia e si trasforma in speranza, perché così ci hanno insegnato i nostri padroni, a sperare e non a desiderare un nuovo futuro, sempre in attesa che possa essere la volta buona, che un aiuto da qualche parte possa cambiare le nostre vite. Insomma, il sogno italiano del superenalotto.

State tranquilli però.. Dopo qualche giorno e qualche bolletta arrivata per posta, o qualche telefonata dal proprio commercialista, tutto ritornerà come prima e ci accorgeremo che, la pesante ed indesiderata eredità del vecchio anno è nuovamente sulle nostre spalle, come una carogna pedante. Il mondo è rimasto uguale ed i problemi sono solo stati rimandati di qualche ora.. ma il cane resterà cane ed il verme resterà verme.. anche nel 2015.

I dipendenti ritorneranno a lavorare, con la spada di Damocle di poter subire licenziamenti facilitati. Gli imprenditori a loro volta torneranno nelle loro attività con la speranza di avere il denaro sufficiente il prossimo mese, per il pagamento dei propri lavoratori. 
La considerazione principale da fare in questo momento storico è che il mondo del lavoro è cambiato, ed è giusto che cambino anche le leggi. Ma non così. Non con questa finta mediocrità da liceale sgualdrinella. 

E' tutto esattamente il contrario di come stanno impostando la nostra gogna, sono come scienziati fumati di erba e laureatisi al cepu nei corsi serali, incredibilmente sconvenienti nelle loro proposte quanto falsi nelle loro promesse.

E' semplice. Il lavoratore deve avere il diritto al mantenimento tranquillo e sereno del proprio posto di lavoro, perché ciò gli garantirà la possibilità di pianificare e regolarizzare la propria vita famigliare. La possibilità di garantirsi una retribuzione sicura e duratura necessaria al sostentamento dignitoso suo e della propria famiglia.

Così come il datore di lavoro, che deve avere il diritto di guadagnare. Di garantirsi introiti adeguati ai propri investimenti fatti ed alle proprie responsabilità assunte, deve poter rassicurarsi quotidianamente del proprio futuro, osservando, con serenità, un progressivo e costante sviluppo dell'economia del paese.

E' incredibile come questi falsi governanti, non siano in grado di tradurre la realtà che stiamo vivendo, non siano capaci di presentare proposte adeguate allo sviluppo della nostra società. Oggi il nostro paese subisce solo interventi atti al risparmio, incentrati totalmente al taglio di stipendi o di risorse, a dispetto di elargizioni caritatevoli agli stessi governanti e agli immigrati nullafacenti.

I soldi incamerati nelle casse dello stato, invece di essere reinvestiti nello sviluppo e nella ricostruzione delle aziende affinché possano essere in grado di assorbire la forza lavoro disoccupata e tremendamente ridimensionata nel loro stato di fatto, vengono incredibilmente utilizzati, sotto i nostri nasi, nel favorire opere di sviluppo sociale agli extracomunitari o per far mantenere lo status economico di questi politici da quattro soldi.

Sembra facile..ma lo è. Togliamo a chi non ha bisogno per favorire lo sviluppo di una struttura o rete che sopperisca al nostro bisogno comune. A chi non ha di che cibarsi per vivere, non bisogna fornire gratuitamente del cibo ma, al contrario, fornire loro gli strumenti necessari per procurarselo. Sembrano concetti obsoleti, anche banali, ma, per centinaia di anni, hanno costruito e sostenuto le nostre precedenti civiltà.

Il nuovo anno non porterà nulla di nuovo perché sarà sempre come è stato, se non ci sarà un cambiamento. I vecchi governanti non saranno illuminati dalla fiaccola divina, il popolo diventerà più povero, più schiavo e più bisognoso di aiuto, mentre i padroni ancora una volta gioiranno della nostra dipendenza economica dalle loro decisioni errate e sempre uguali.

Non c'è nulla da fare. Il popolo dovrà riconquistare il proprio potere, dovrà impadronirsi della propria sovranità così come costituzionalmente garantito, dovrà scendere nelle piazze, nelle strade, inondare i vicoli stretti e bui della nostra amata penisola.

Dovrà scegliere se conquistare o rimanere nelle proprie paludi in attesa di una corda che non arriverà. 
Dovrà scegliere se essere leone o gazzella. Schiavo o padrone. Uomo o giocattolo nelle mani altrui.
Dovrà fomentare il proprio desiderio di rivalsa e di cambiamento.
Dovrà guardare negli occhi ogni membro della propria famiglia, anche ora, subito. Per capire se questo è il futuro che vuole per i propri cari.
Dovrà sedersi, da solo, ascoltare il battuto del proprio cuore e capire fino in fondo se si sente pronto per affrontare questa battaglia.
Dovrà ascoltare il silenzio e chiedersi se fra molti anni a partire da oggi vorrà essere come ora o se, in quel momento, preferirà barattare la sua vita con una nuova occasione....

Il sole sorgerà ancora domani. Nello stesso posto di oggi e di ieri.. Ma tu ora, oggi, sei pronto?

Non farti governare..Credi in te stesso.

mercoledì 31 dicembre 2014

Dignità!!!!

 



Talvolta, quando il sole scende mestamente al di là dell'orizzonte che mi pare sconosciuto, accendo una sigaretta affacciandomi gravemente alla finestra, per pensare.  
E la sigaretta che amica mi riscalda, brucia lentamente, tra le dita della mia mano.   

Penso a ciò che vedo ogni giorno della mia vita, a ciò che, come un instancabile osservatore, devo assistere mio malgrado nella nostra amata patria.

Vedo giovani deambulanti bighellonare per le strade con sguardi vuoti, nascosti da risate sforzate, quasi cercassero una risposta al loro girovagare senza una meta precisa. 
Vedo laureati travestiti da camerieri nei bar del centro, sulle porte delle attività in attesa di qualche cliente per dare un senso alle proprie giornate.
Vedo camerieri travestiti da nullafacenti, con in braccio curricula stampati, pronti a gettarsi in ogni dove per affittare un posto di lavoro almeno per il week end.
Vedo operai, un tempo impiegati, per le strade, con gli sguardi nudi, assenti e trasparenti, stringere la mano dei loro figli, delle loro mogli, soffermarsi davanti alle vetrine di negozi sempre troppo vuoti, nei quali non possono entrare ma vorrebbero.
Vedo persone, di tutto punto agghindate, in cerchio, bestemmiare contro lo stato e la crisi e le difficoltà che ogni giorno incontrano per portare a casa il cibo per le loro famiglie.
Vedo infermieri, medici, avvocati, assistenti sociali, camionisti, muratori per le strade della città con vite sprecate, vedo giovani con potenzialità smisurate con le valige in mano pronti ad abbandonare il nostro paese per ricercare una nuova vita al di la dei nostri confini.
Vedo, un'incredibile quantità di potenzialità gettate, abbandonate, perse per la strada e offerte sull'altare del dio denaro, per ingrassare le già ricche condizioni dei suoi discepoli.

Poi, vedo il cuore ammalato di questa società, il veleno ignobile iniettato nel nostro tessuto sociale. I politici. Seduti ai caffè nelle loro giacche firmate, con stuole di scribacchini al loro seguito seduti ai tavoli un pò più in là, che ridono, si scambiano gli auguri, promesse per l'anno nuovo, mentre il popolo disoccupato piange ancora e ancora l'inefficienza dei propri governanti.

Un tempo le piaghe sociali erano, la droga, la prostituzione, ora questo infimo governo ha cancellato nelle nostre memorie i problemi personali, portando alla ribalta una nuova calamità nella nostra società. La disoccupazione.
L'arma migliore per costringere un popolo alla schiavitù, perché genera il bisogno. Il bisogno di un aiuto statale che per questa strada incatena ancora di più il singolo alla sua grassa mamma. Lo stato.

Pochi applausi dalla platea, pochi sorrisi accondiscendenti nella folla urlante, ora cominciano ad intravedersi gli occhi severi, le mani alzate, i denti digrignati, le urla e le pietre. 
Le televisioni cominciano a spegnersi nelle case ed il popolo comincia a zittire questi schiavi dei padroni, imbellettati e con i pantaloni abbassati pronti a leggere notizie troppo spesso falsate nella loro verità.

Le testate giornalistiche cominciano ad essere invendute ed i loro controllati giornalisti fedeli fino alla morte, calunniati, inascoltati e nel silenzio derisi.

Dalla disoccupazione siamo passati alla fame e la fame porta sempre alla ribellione, alla contestazione necessaria per ristabilire l'ordine delle cose, per ritornare a condividere ciò che ci è stato rubato negli anni, ciò che ci è stato preso con il sorriso sulle labbra, ciò che ci è stato tolto e redistribuito ad altri sopra di noi.

I botti, i fuochi, le urla dell'ultima notte dell'anno non saranno gli unici che sentiremo in questo nuovo 2015, saranno l'inizio di un nuovo anno di contestazioni furibonde, nate dal vecchio popolo affamato e deriso per il nuovo popolo indomabile e coeso, che ora non ha più da perdere se non la propria dignità. 

La dignità, la nostra unica difesa contro una vita insulsa che non vale la pena di essere vissuta. Non ce la porteranno mai via se ci uniremo, se insieme porteremo e alzeremo la bandiera della nostra patria fin su ai palazzi del potere, con l' infrangibile fermezza di uno scudo d'acciaio.

Assetati di giustizia e fervido ardore, colpiremo duro senza pietà e a viso scoperto, cosicché possano vedere prima di ritornare nelle loro case divenute buie e solitarie, il colore della disperazione di un popolo calpestato.

Vedo nella folla riunita, madri, padri, figli, pensionati, disoccupati, tutti per mano in un fronte comune, come un muro, marciare come un esercito senza paura e costretto dalla necessità, piegare la schiena dei propri padroni all'unisono grido: DIGNITA'!!


Non farti governare...Credi in te stesso.

martedì 30 dicembre 2014

Ora è giunto il nostro momento!!!!

 


Questa Signori, che ci crediate o no, è la nostra povera Italia. Distrutta, congelata, lerdamente confiscata dall'Autorità ladrona dei nostri infimi governati. Serrande abbassate, pagine e pagine di fallimenti aziendali sulle testate giornalistiche, ristoranti mezzi vuoti od in vendita, cartelli con diciture "svendo tutto per cessata attività" sparsi un pò ovunque. Devastante. Un campo fiorito per Equitalia.

Tanta è la rabbia per questa situazione, tanto è il cordoglio per queste persone che quotidianamente vedono sfumare il proprio denaro, i propri soldi, i propri risparmi, dentro un vorace turbinio di nefandezze politiche, amministrative e di strategie finanziarie del nostro ignobile apparato statale.

Sotto i portici delle nostre città, ciondolanti, ma ancora una volta in piedi, gli anziani. Sono i nostri nonni, i nostri genitori, che dopo 2 guerre mondiali, una manciata di campionati di calcio del mondo persi come tontoloni in una pasticceria, mani pulite, il clientelismo verso i politici, le nipotine ecc ecc ecc.. pensavano forse di averle viste tutte. Invece no. 
Dal baratro nel quale mestamente siamo stati accompagnati, siamo riusciti ancora una volta  a sprofondare. Scavando, scavando, e scavando ancora. Se continueremo così arriveremo in Cina....

Noi, ora, non possiamo restare a guardare, come spettatori increduli difronte ad una magia ben riuscita. Dobbiamo sostenere i pilastri della nostra società, perché un tempo, non lontano, gli anziani di oggi ci hanno sostenuto, elargito mance dalle loro pensioni, baciato con dolcezza sulle guance e accarezzato con le loro dure e fredde mani da lavoratori, stretti al petto per proteggerci ancora una volta, cullati per farci addormentare ed incoraggiato nei nostri momenti più bui.

Ora è giunto il nostro momento. Dobbiamo unirci insieme come un maremoto, per proteggere la dignità che è stata tolta, a loro prima che a noi. 
Confinati, da uno Stato becero e arraffone, nelle loro case ormai vecchie, nei loro cappotti sgualciti, ancora innamorati delle loro cose conservate fedelmente negli anni. Intrappolati da pensioni sempre troppo esigue, per permettere loro di vivere un'esistenza meno solitaria e pregna di dignità.

Non possiamo permettere che ciò continui in questo modo, lo Stato lascia i nostri anziani in condizioni disumane, dopo che per anni hanno tirato il carretto di questa nostra società, dopo che per anni hanno sostenuto il cielo sopra le nostre teste, dopo che per anni hanno difeso la nostra dignità.

Mentre loro, gozzovigliano come lupi sui banchetti dell'Olimpo, come invitati troppo a digiuno per non ingozzarsi nella tavolata imbandita di ogni prelibatezza. Loro lì a guardarci, a impietosamente fregarsene delle persone che, con il loro lavoro hanno ingrassato i loro predecessori e forse favorito, ora, la loro permanenza al tavolo nuziale.

I nostri padri, le nostre madri, i nostri suoceri, nonni, vicini di casa, siano per noi un esempio di rettitudine, di speranza, sempre fieri, sempre austeri nell'aspetto, ma ormai privi di quella forza umana, fisica che gli permetterebbe ancora una volta di imbracciare le armi difronte a questa scempietà.

Che siano un monito incandescente, stampato col fuoco nelle nostre viscere, perché possa farci comprendere una volta per tutte che ora tocca a noi, ora tocca ai loro figli, alle loro nuore, ai loro nipoti, scendere in campo con fiera determinazione, speranza, devozione ed infinita rettitudine, per scacciare questa orda di affamati calpestatori dell'onor di patria.

Nulla è ancora perduto se insieme cavalcheremo verso il muro eretto dalla politica a difesa dei loro castelli d'avorio, se insieme a muso duro affronteremo le mille insidie di questa epica battaglia, se insieme ora e sempre con piglio deciso, chiuderemo a riccio le nostre dita nella nostre mani, per sferrare un colpo più forte del nostro desiderio.

Questa è la nostra casa. Questa è la nostra patria. Sarà il suolo sul quale cresceranno i nostri figli, il suolo nel quale verranno sepolti i nostri padri e le nostre madri, il suolo sul quale abbiamo costruito la nostra vita fino ad ora. Non possiamo permettere che sia arato e seminato da queste immonde scelte politiche.

I frutti marci e maleodoranti che dal nostro suolo nasceranno, saranno, un giorno, ciò che decideremo insieme, oggi, di lasciare in eredità a chi verrà dopo di noi.

Il presente che compiremo ora, sarà il futuro dietro di noi.

Non farti governare...Credi in te stesso.

lunedì 29 dicembre 2014

Alziamoci..dalla fila!!






Dietro false maschere di compiacimento e fiera leggerezza e dall'alto delle loro posizioni sociali verticistiche, i nostri padroni, ci hanno ormai etichettato come un popolo di lacrimoni, di guasconi, e di senza palle.

Nei loro finti involucri di legalità costituzionale, ora, proprio ora, ridono di noi come se fossimo lo zimbello della corte reale, come se fossimo ai loro occhi i pagliacci del circo che perdono il proprio naso rosso e mestamente, dopo le legnate del compare, lo raccolgono per continuare la messa in scena.

Sembra quasi incredibile come un popolo fiero e orgoglioso come il nostro, sia oggi rintanato nelle proprie case con le spalle al muro, le tapparelle ben chiuse, all'oscuro, intimorito, pensieroso, sempre troppo cauto nelle proprie prese di posizione e attendista quanto basta, per mantenere viva la propria speranza in un cambiamento interiormente insperato.

Sembra davvero incredibile come un popolo che per centinaia d'anni ha governato il mondo e costruito un'impero, fregiandosi delle proprie conquiste, della propria moralità, delle proprie scoperte, che per anni è stato ed è ancora fulcro inesauribile di studi sui principi che ispirano la nostra società tutta nella sua evoluzione, sia ancora senza coraggio ed autostima.

Sembra incredibile ma è così, troppo intimoriti per essere audaci, troppo ingobbiti per essere fieri, troppo incatenati per essere guerrieri. Niente fanti di spade, cavallo o re, ma solo scialbe ombre di fanti di coppe dietro la collina..

Bisogna essere forti per essere giusti. Bisogna combattere per potere vincere, bisogna lottare per poter ottenere. Nulla è perduto! Quando almeno la curiosità di un nuovo inizio si riesce ad alimentare nei propri animi.. La curiosità di come riottenere ciò che ci è stato rubato, scippato, corrotto e calpestato da troppi ladroni buoni solo ad assaltare le diligenze.

E' il momento di risalire la china, di prenderci per mano l'un l'altro senza paura, senza poter pensare al domani. Perché il domani, per noi, è oggi. Altrimenti, in caso contrario, oggi diventerà il nostro passato, domani, ed i rimpianti saliranno dai nostri cuori come centinaia di pugnali fiammeggianti che, inceneriranno il perdono che cercheremo di ottenere da noi stessi per la nostra inattività.

Ricominciamo dai piccoli passi, come i bimbi a gattonare, ricominciamo dalle nostre esigenze primordiali, dal nostro amor di patria, ricercando dentro di noi l'affetto per le nostre origini, per la nostra splendida nazione per la nostra splendida cultura.

Ricominciamo proteggendo noi italiani, abbandonando questo sciagurato Euro, che ancora una volta ci ha incatenato in debiti, decrementi economici e assurdi parametri finanziari. Come se popoli che per migliaia di anni si sono solo annusati dai propri confini, qualche volta dato e ricevuto botte qua è la e a volte affrontati su campi di calcio, possano d'incanto parametrarsi ad esigenze comuni.

Impossibile! Popoli diversi possono avere moneta comune solo quando il sistema sociale, economico, militare e di governo è comune. Pensate all'inghilterra..non ha dato il proprio consenso e oggi, ancora una volta, ride di noi.. Gli altri paesi.. schiavi dei propositori. E noi.. schiavi dei nostri firmatari.

Ma poi chi ha dato il consenso per un popolo?? dove è la nostra sovranità popolare costituzionalmente garantita??

Se il popolo non viene ascoltato ma bersagliato, incantonato, sbeffeggiato, affamato e disgregato nella sua unità, che si alzi dalla panchina ed esca dalla fila!!!!

Che riporti la propria giustizia la dove questa è stata calpestata e derisa, che riporti il pane agli affamati!! Le case agli sfrattati!! Il lavoro ai disoccupati!! Il denaro ai lavoranti!! Le medicine agli ammalati!! La dignità ai pensionati!! L'onore ai disadattati!! E le carceri ai loro disonesti governanti!!

Che bruci questo ardore nei cuori degli Italiani, che divampi questo fuoco che non ferisce ma che riscalda, che avvolge, che ispira le azioni di uomini ancora una volta chiamati a contrastare l'egida dei potenti.. Perché non esiste mai tempo per cedere le armi.

Non farti governare...Credi in te stesso.